Campanelli d’allarme e interventi sulla discalculia.
La matematica si presenta per molti bambini come una materia ostica, perché astratta e lontana dall’esperienza quotidiana. Si delinea attraverso un linguaggio simbolico e preciso, caratterizzato da numeri e segni.
Quando la difficoltà si presenta a livello neurobiologico possiamo parlare di Discalculia, cioè la difficoltà del calcolo e dei numeri.
Un bambino discalculico presenterà delle difficoltà relative a:
- scrittura e lettura dei numeri;
- capacità di calcolo, inteso come l’insieme dei processi che consentono di operare sui numeri tramite operazioni aritmetiche, cioè riconoscimento dei segni ( +, -, :, x) e dei dati dell’operazione;
- procedure di calcolo: incolonnamento, prestiti e riporti;
- composizione e scomposizione dei numeri;
- memorizzazione delle tabelline;
- confronto tra i numeri;
- identificare il valore posizionale del numero;
- saper numerare in avanti e all’indietro;
- saper scrivere e leggere i numeri sotto dettatura;
- con i grandi numeri;
- padroneggiare il concetto di quantità;
- risolvere i problemi.
In presenza di diagnosi un discalculico può/deve ricorrere a strumenti compensativi e misure dispensative come:
- avere più tempo nelle verifiche
- ridurre il numero degli esercizi
- usare la calcolatrice
- usare tabelle pitagoriche, tavole delle formule geometriche e tabelle delle misure.
Discalculia: se la riconosci il mostro va via.
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