Giù la penna rossa! La Disortografia.

di A Chiare Lettere
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Cenni sui principali tipi di errori e strategie d’intervento

Nella grande famiglia dei Disturbi di Apprendimento rientra anche la Disortografia intesa come Disturbo Specifico della Scrittura nella componente linguistica e ortografica, che si manifesta attraverso errori grammaticali.

Questi  errori si possono differenziare in:

  • Errori fonologici dove non viene rispettato il rapporto tra fonema (suono) e grafema (segno), quindi è compromessa l’abilità di trasformare i suoni in lettere. Tra questi errori individuiamo:

– scambio di lettere (D con la B: la F con la V)

– omissione e aggiunta di lettere e/o sillabe (taolo per tavolo; tavolovo per tavolo)

– inversione (lì per il)

– grafema inesatto (pese per pesce; agi per aghi)

  • Errori non fonologici,cioè errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza commettere errori nel rapporto tra fonemi e grafemi. Qui rientrano:

– separazioni illegali (in sieme per insieme; l’avato per lavato)

– fusioni illegali (lape per l’ape; nonècosì per non è così)

– errori di maiuscola del nome proprio o dopo i segni di punteggiatura che lo richiedono

– scambio grafema omofono (squola per scuola; qucina per cucina)

– omissione dell’h

  • Altri errori come:

– l’omissione e/o aggiunta di accenti

– l’omissione e/o aggiunta di doppie.

Un bambino disgrafico commetterà una parte di questi errori e  presenterà difficoltà nel copiare dalla lavagna o da qualsiasi altra fonte e probabilmente presenterà una “brutta grafia”, trovando grande difficoltà nella stesura  di un testo scritto; quindi nell’80% dei casi  la disortografia sarà accompagnata da altri disturbi di apprendimento. Le cause di essa si possono ricercare nella difficoltà di linguaggio e nella carenza di alcune abilità come: l’orientamento, la capacità visiva e uditiva, l’organizzazione spazio-temporale.

Per facilitare il lavoro di un bambino disgrafico sarà necessario utilizzare una serie di strategie d’intervento come:

  1. fare scegliere al bambino il tipo di carattere da utilizzare,
  2. dettare “parola per parola” senza sovraccaricarlo e confonderlo,
  3. incentivarlo nello spelling a voce alta,
  4. evitare di evidenziare con segni ben visibili (penna rossa) l’errore ma condurre il bambino al riconoscimento e alla correzione dello stesso,
  5. utilizzare il computer con un programma di videoscrittura che vada ad evidenziare e correggere gli errori.

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